La TECAR terapia nella cura della vulvodinia

Abbiamo intervistato il Dott. Marco Bragazzi, fisioterapista esperto in riabilitazione del pavimento pelvico, riguardo una delle terapie più utilizzate nella cura della vulvodinia: la TECAR terapia.

(Domanda) Dott. Bragazzi come si è avvicinato al problema della vulvodinia?
(Risposta del Dott. Bragazzi) Ho incontrato per la prima volta le problematiche pelviche femminili tramite un’esperienza personale: mia moglie, infatti, ha sofferto di dolore vaginale per un certo periodo di tempo, così ho cominciato ad approfondire il distretto pelvico per poterle essere di aiuto.
Dapprima ho seguito corsi specifici e ho approfondito l’utilizzo della Tecar applicata esternamente sui muscoli pelvici perché all’epoca non esistevano ancora gli elettrodi dedicati alla terapia endovaginale. Grazie alla Tecar esterna, in associazione ai massaggi interni con effetto miorilassante, mia moglie è riuscita a guarire definitivamente da queste problematiche.
In seguito a questa mia esperienza la domanda che mi frullava in testa era: “Che effetti otterrei se potessi applicare la Tecar terapia direttamente all’interno delle pareti vaginali ipertoniche e sofferenti?…”
E ammetto che con la realizzazione degli elettrodi intracavitari, quindi quelli adatti a stimolare dall’interno le pareti vaginali, i risultati clinici si sono rivelati sorprendenti. Oggi utilizzo questo metodo quotidianamente nella cura di disturbi pelvici, quali, ad esempio, la vulvodinia.
 
Ci spiega più dettagliatamente come funziona la Tecar terapia intracavitaria e quali benefici procura nelle pazienti affette da vulvodinia?
La Tecar terapia intracavitaria utilizza un manipolo specifico che viene inserito delicatamente in vagina e una piastra che viene appoggiata sotto la schiena della paziente.
Il macchinario non irradia direttamente il calore ma utilizza la radiofrequenza che, incontrando i tessuti, “agita” le cellule aumentando la loro velocità cinetica e producendo calore endogeno.
Praticamente è come se si diffondesse un’onda in grado di trasmettere ai tessuti un po’ di energia. Questa energia si manifesta attraverso una maggiore temperatura del tessuto stesso. Ed è proprio questo il calore endogeno, ovvero il calore che si genera all’interno del corpo stesso e non per il contatto con un corpo più caldo.
E questo calore è curativo.
L’azione è su tre versanti: miorilassante, antiinfiammatoria, ed elasticizzante grazie all’aumento della produzione di collagene.
 
Una delle domande più frequenti è se tale terapia agisca solo sul muscolo o anche sulla neuropatia…
La terapia agisce su tutti i tessuti incontrati da queste onde che si propagano, quindi agisce sui tessuti muscolari, su quelli nervosi fino ai tessuti ossei. Il calore permette di rilassare il muscolo ma la Tecar terapia permette allo stesso tempo di diminuire l’infiammazione, di aumentare il metabolismo, di eliminare le tossine e rendere i tessuti più morbidi ed elastici.
Esiste anche un programma in modalità atermica, ovvero a una frequenza tale da non stimolare la produzione di calore. Questo programma permette di sostare con il manipolo su alcune zone trigger per disinfiammarle.
Tutta la procedura descritta è assolutamente indolore.
 
Quali sono i vantaggi di questa terapia?
Questa terapia nasce per curare le persone che hanno dolore e il più grande vantaggio è il poter agire su un tessuto dolente senza provocare altro dolore come può accadere invece con il massaggio fisioterapico.
A quel punto il tessuto è più morbido e predisposto eventualmente verso altre terapie, come quella posturale o il massaggio fisioterapico classico.

Grazie mille Dottore per la chiarezza e semplicità della sua spiegazione!