L’importanza di uno stile di vita sano
nella vulvodinia

Di seguito un po’ di consigli validi per tutti, in particolare per le vulvodiniche:


Curare il transito intestinale perché l’alterazione della flora batterica può portare a infezioni ricorrenti e infiammazioni.
Quindi è consigliabile mangiare sano attraverso una dieta equilibrata che non necessariamente corrisponde a una dieta a esclusione, ma semplicemente a una dieta varia.
Abituarsi a queste semplici buone regole:
– bere molta acqua, almeno 8 bicchieri al giorno,
– masticare il cibo con calma,
– ritagliarsi momenti tranquilli per consumare i tre pasti principali della giornata (colazione, pranzo e cena). 


Svolgere regolare attività fisica.
Nei momenti in cui la patologia presenta sintomi persistenti e intensi, integrare lo sport può non essere così semplice, ma è importante che questo non diventi poi una cattiva abitudine da protrarre anche nei momenti di benessere.
Lo sport è importante per l’equilibrio psico-fisico della persona.
Nel caso della vulvodinia, non ci sono esercizi migliori di altri, ma è utile fare un’attività adatta a sé, meglio se concordata prima con lo specialista: alcune attività potrebbero non essere indicate alla particolare fase della terapia. Questo non significa che non si possano comunque svolgere a terapia ultimata.
Gli sport che sarebbe meglio evitare se si soffre di vulvodinia sono quelli che costringono la vulva a una continua pressione e/o sollecitazione (equitazione, bicicletta, spinning etc..) oppure gli esercizi per gli addominali che creano una spinta verso il pavimento pelvico (ma questo consiglio valido per tutte le donne!).
Tolte queste piccole limitazioni, nessuno sport è espressamente vietato. Il miglior modo per legarsi allo sport è quello di trovare interesse nell’attività svolta, quindi fa pure quello che ti piace!

Fare almeno una camminata di 40 minuti al giorno può essere di aiuto perché si stimolano le aree corticali legate al dolore e alle emozioni. 


Acquisire la consapevolezza del proprio pavimento pelvico, dei propri muscoli e dei loro movimenti e sapere come rilassarli e controllarli di conseguenza, soprattutto durante l’attività fisica ma anche nel quotidiano.
Spesso alla base dei propri disturbi si nasconde un problema posturale che va affrontato. Oppure un comportamento maladattivo che va corretto.


L’ultimo è il più difficile: lavorare sull’accettazione di questo disturbo. Accettarne le conseguenze mettendo però bene in luce che ci sono molti strumenti a disposizione per contrastarlo nonostante possa durare a lungo, ricomparire o magari angosciare alla sola idea che possa farlo.
Spesso lo sconforto per una ricaduta è tale che si manda all’aria tutto il lavoro fatto in precedenza nel costruirsi il proprio equilibrio: non c’è niente di più sbagliato!
Bisogna accettare che delle ricadute siano possibili ma essere fiduciose che si possano superare nuovamente.


Riassumendo bisognerebbe imparare ad ascoltarsi un po’ di più e vivere secondo il proprio ritmo e le proprie volontà più profonde.
Non vivendo in un mondo ideale non è semplice, ma non è neanche impossibile!
Basta imparare a volersi bene e prendersi cura di sé, il resto viene di conseguenza…