Sono una ragazza di 32 anni e ho scoperto di soffrire di vulvodinia sei mesi fa, dopo aver ricevuto la diagnosi di endometriosi e adenomiosi. Come molte, in realtà, prima di arrivare a queste diagnosi sono passati diversi anni. Anni pieni di numerose visite fatte con diversi specialisti.
Durante queste visite quando facevo presente il bruciore e i dolori anche durante i rapporti mi veniva detto che erano riconducibili a vaginite e che con delle creme la situazione sarebbe migliorata.
Alla fine, all’ennesima visita mi sono state diagnosticate endometriosi e adenomiosi e con esse per la prima volta ho iniziato a sentir parlare anche di vulvodinia. Decisi quindi di prenotare una visita mirata per fare degli accertamenti presso un’ostetrica specializzata in riabilitazione del pavimento pelvico, la quale ha confermato i miei dubbi: soffrivo anche di vulvodinia, con un dolore vaginale valutato 7 su 10 anche a causa del ritardo nell’iniziare una cura corretta. Dato che, nonostante le sedute, il mio ipertono continuava ad essere marcatissimo, l’ostetrica mi ha consigliato di rivolgermi a un neurologo esperto in dolore neuropatico e così ho scoperto di soffrire anche di neuropatia del nervo pudendo.
Anche se non posso sicuramente essere contenta delle scoperte che ho fatto in questi ultimi mesi, finalmente adesso sento di essere in buone mani, sulla strada giusta e di aver trovato quelle risposte che tanto ho cercato. Sono consapevole di essere solo all’inizio del mio percorso, ma passo dopo passo sogno il giorno, come è capitato ad altre donne, in cui potrò dire “ho sofferto di vulvodinia ma sono guarita”.
Le nostre storie #9
